EVENTI CULTURALI
Torna il progetto Aleramici in Sicilia. Quattro giorni di
convegno sul primo itinerario turistico che va sulle tracce di un’antica
emigrazione. Il 5 maggio a San Fratello il palio di rievocazione storica.
“Aleramici in Sicilia” era il progetto pluriennale, ideato e
lanciato da Roberto Maestri (non dimenticato presidente del Circolo
culturale Marchesi del Monferrato) e Fabrizio Di Salvo nel giugno del
2017, patrocinato dalla Regione e dal Consiglio Regionale del Piemonte, dalle
Regioni Sicilia e Liguria, dall’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi
Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dalla Fondazione UNESCO Sicilia. Il
progetto torna ora in Sicilia per quattro giorni -dal 4 all'8 maggio- di
importanti convegni.
Inoltre, le giornate di incontri e di studi in Sicilia sono
tra le priorità di Nadia Ghizzi ed Angelo Soave del Circolo "I
Marchesi del Monferrato", che auspicano di rinsaldare il legame tra
Piemonte e Sicilia, uniti nella realizzazione dell'ambizioso progetto,
condiviso anche dal Club per l'Unesco di Piazza Armerina, che già dal
2014 (ereditando dalla Fondazione Fidapa un progetto di Parco Storico su
Adelasia del Vasto, terza moglie del Conte Ruggero I e madre di Ruggero II
primo re di Sicilia), aveva iniziato un percorso di studi ed approfondimenti su
questa Donna, ignorata dalla Storia raccontata quasi sempre al maschile.
Dal 4 all' 8 maggio si svolgeranno le quattro giornate di
conferenze a partire da San Fratello (con il coordinamento dei
proff. Salvatore Mangione e Adelfio Crivillaro), poi Nicosia ( con il
dott. Charlie La Motta) e Aidone (con la prof.ssa Franca Ciantia); la chiusura
è prevista nella “città aleramica” di Piazza Armerina, dove, oltre al
Club per UNESCO (presieduto dalla prof. Anna Di Rosa Placa, segetaria Lavinia
Garcia) si è attivata una proficua collaborazione con la Società di
Storia Patria ( presieduta dal Prof.Lo Re). Tutti hanno lavorato
all’organizzazione delle quattro giornate.
Durante questi incontri si svolgerà il "Gran palio di
San Filadelfio" il 5 maggio a San Fratello, patrocinato dal circolo dei
Marchesi del Monferrato, ed una rievocazione storica in
costume l' 8 maggio sulla distruzione di Piazza ad opera di
Guglielmo il Malo.
Sarà presente il manager Roberto Cerrato del
sito UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, interessato
all'itinerario enogastronomico, "progetto nel progetto" insieme alla
scoperta e valorizzazione degli aspetti storici, politici, economici e
linguistici, frutto di numerosi anni di studi e di approfondimenti da parte di
accademici, cultori appassionati e conservatori delle memorie del passato:
oltre dieci anni di ricerche che hanno evidenziato una fusione di culture,
determinata dalla prima emigrazione economica della storia di popoli del nord,
pronti a recarsi nella ricca e attraente terra di Sicilia del primo secolo dell’anno
Mille.
La ricerca diventa l’opportunità di rivivere questo viaggio
lontano quasi mille anni, quando genti del nord Europa, alcune anche di origine
francese, insediate da anni nel nord Italia, si spinsero fino alla Sicila: un'
immigrazione al contrario in due fasi; la prima legata ad Adelasia (Adelaide)
del Vasto alla fine dell’XI secolo e la seconda in epoca federiciana,
protrattasi fino al 1250, alla morte dello Stupor Mundi.
Un itinerario creato e seguito in questi anni con
ricerche, viaggi e studi portati avanti da Maestri, Di Salvo e dal Prof.
Walter Heberstumpf di Torino.
Un percorso che coinvolge il Piemonte (Monferrato, Langhe e
Roero), in parte il vercellese, la Liguria, la Lombardia con l’Oltrepo' Pavese,
per arrivare fino ad alcune località della Basilicata, della Puglia, della
Calabria ed a gran parte della Sicilia con oltre settanta
località.
Un itinerario, aggiungiamo, nato dall'amicizia di Roberto
Maestri e Fabrizio Di Salvo, il primo liguro/piemontese, il secondo
vercellese ma di origini siciliane, i quali con lungimiranza concepirono questo
progetto che avrebbe potuto generare una rivoluzione culturale, distruggendo
luoghi comuni sulle differenze tra Nord e Sud e avvicinando un popolo, quello
italiano, alle volte fermo su posizioni campanilistiche. Aggiungiamo che il
progetto illustrato da belle immagini era stato anticipato dallo stesso Maestri
in una conferenza alla Accademia Filarmonica di Casale, affiancato da Dionigi
Roggero e Luigi Angelino.
Un' opportunità per rivalutare una terra, quella siciliana,
ed il Sud in generale, troppo spesso giudicato in modo superficiale e
per ritrovare le tracce tangibili di una fusione, di una contaminazione
culturale e sociale, presenti nella lingua galloitalica come hanno evidenziato
gli studi del prof. Trovato (già ordinario di Linguistica e Glottologia presso
l'Università di Catania e promotore di un' Associazione per la
conoscenza e salvaguardia dei dialetti galloitalici della Sicilia)
e della prof.ssa Rita Foti con la sua ricerca sui cognomi locali, spesso
legati a soprannomi che richiamano le località di partenza degli uomini del
Nord.
Un’opportunità unica nel suo genere, che diventerà un
percorso storico, turistico ed enogastronomico in grado di favorire la ricerca
delle proprie origini sia per chi partendo dal nord, vorrà
raggiungere il Sud e conoscere i luoghi dove emigrarono i propri antenati,
sia per chi, al contrario, da Sud vorrà andare al Nord e visitare le
contrade da cui essi partirono.
Le giornate saranno anche l’occasione per giustamente
ricordare uno dei promotori del progetto, il ricercatore Roberto Maestri, tragicamente
scomparso lo scorso ottobre 2018, con cui Fabrizio Di Salvo ha compiuto
numerosi viaggi in Sicilia, percorrendo più di quattromila chilometri e
toccando le località aleramiche (oltre settanta comuni) presenti
nell’itinerario dove sono ancora evidenti le tracce del Galloitalico, così
come in alcune località della Basilicata, della Puglia,
della Campania e della Calabria.
Un lungo documentario dal titolo “Aleramici in Sicilia"
(titolo anche della pubblicazione del 2018 a cura di Roberto Maestri e del
Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato") è in fase di
completamento a testimonianza sia dell’importanza della salvaguardia del
dialetto galloitalico, sia di altre notevoli intuizioni e positivi
risultati delle ricerche, materiale ulteriore per avvicinare le terre
individuate, legate da un sottile filo conduttore costituito dai
"viaggi" degli Aleramici. (l.a.)
Fonte: ilmonferrato.it
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