Il 21 Marzo 2020, il gruppo di lavoro: “Vedo, Sento, Parlo …
Namasté Costituzione” dell’ITIS “E. Torricelli” di Sant’Agata, Istituto diretto
dalla Dirigente Venera Maria Simeone, avrebbe dovuto partecipare alla
manifestazione di Libera per la ricorrenza della Memoria e dell’impegno in
ricordo delle vittime innocenti di mafia. Purtroppo, non c’è stata
nessuna manifestazione, nessuno ha colorato le belle piazze di Palermo, di
quella incantevole Palermo araba e normanna che inebria gli olfatti di odorose
spezie orientali, ma che ha visto, sul suo asfalto e nelle sue campagne,
scorrer parecchio sangue innocente. Ad aprire il corteo, non c’era neanche
l’instancabile Don Luigi Ciotti, così come non erano presenti le studentesse e
gli studenti e tutta quella vivace società civile che non ha perso la speranza
di un mondo più giusto, più equo e solidale.
Il nemico di questa guerra, che ci costringe a stare chiusi
ermeticamente in casa, si chiama: Coronavirus; ma questo infesto non può
costringerci ad abbassare la guardia e a non vivere questa giornata come
momento di coesione e solidarietà.
Le studentesse e gli studenti di IA e VA Chimica, IB e VB
Informatica, seguendo la proposta di Libera, oggi hanno voluto ricordare le
vittime delle mafie attraverso le loro foto, sulle quali hanno trascritto il
nome di una vittima innocente, per poi postarle su Facebook. Un’attività non
individuale e solitaria, ma corale e ben orchestrata, con confronti e
discussioni, per ottenere il miglior impatto comunicativo verso la società.
Le prof.sse Dominga Rando e Mariangela Gallo, nel
motivare e seguire i loro studenti, in questo periodo di didattica a distanza,
affermano: “Stiamo vivendo un triste e doloroso momento e noi, come tanti
altri colleghi, continuiamo a svolgere con non poca fatica il nostro
lavoro, motivando e sostenendo ancor di più i nostri allievi.
Siamo dell’avviso che, oggi più che mai, bisogna educare le
nuove generazioni alla legalità, nonché al rispetto delle regole, affinché si
possa diventare dei veri cittadini responsabili.
Bisogna dare quegli strumenti culturali che consentano di
rivendicare i diritti e difendere il bene comune, vero antidoto contro le mafie
e la corruzione”.