IL GOVERNO NON DIMENTICHI I PESCATORI DI MAZARA!


Salvatore Di Bartolo.

Il Referendum, le elezioni regionali, i Dpcm. Nel frattempo 18 pescatori di Mazara del Vallo sono prigionieri da quasi due mesi in Libia. 

Da 55 giorni Mazara del Vallo è una città in attesa. Nella località trapanese l'atmosfera è sospesa dalla sera del primo settembre, quando le autorità libiche hanno sequestrato i due motopesca Antartide e Medinea con 18 membri degli equipaggi tuttora prigionieri in Libia
Da quasi due mesi i familiari hanno perso ogni contatto con loro.



Sebbene in più occasioni la Farnesina abbia garantito che sono 'in buone condizioni di salute', non è mai stato possibile per le famiglie stabilire un canale di comunicazione.
"Ci sentiamo abbandonati, c'è fiducia nelle istituzioni, ma finora non abbiamo visto nulla di concreto", dice Anna Giacalone, la madre di uno dei pescatori, che dalla sera del sequestro attende invano notizie del figlio. 

Il sequestro era avvenuto all'indomani di un viaggio istituzionale del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, arrivato in Libia per suggellare l'accordo tra il premier libico, Fayez al Serraj, riconosciuto dall'Onu, e il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh, per tagliare fuori Haftar. 
Che le milizie dell'Lna, fedeli al generale della Cineraica, abbiano voluto fare un sgarbo diplomatico al nostro paese?

Ad oggi, l'unica certezza è che l'Italia ha un ruolo del tutto irrilevante nello scacchiere geopolitico internazionale. 
E mentre il ministro degli Esteri cerca di dipanarsi per capirci qualcosa e tenta in tutti i modi di riprendersi la leadership del suo movimento, Mazara del Vallo vive in grande apprensione per la sorte dei propri figli. 

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