La Passione di Cristo e la Passione dei Giudei

 


di Salvatore Mangione.

Quando si avvicinano i giorni della Settimana Santa, sullo scenario delle tradizioni popolari e religiose, occupa un   posto senz'altro di grande rilievo la famosa Festa dei Giudei. Il mercoledì, giovedì e venerdì Santo nel taccuino di ogni fedele del popoloso centro montano viene segnata la kermesse che raggiunge l'apice della religiosità, quando ogni fedele gallo-italico, non vede altro momento che venerare la massima espressione del cattolicesimo cioè il Cristo Crocifisso denominato nella parlata locale: "U Santissm Ciaamu" il Santissimo Cristo in croce, perchè esiste anche una sottile differenza con "U Ciaamu" cioè l'Ecce Homo: le lunghe ed interminabili processioni, gli abiti scuri e l'originale festa dei Giudei che per tre giorni e tre notti costituisce lo scenario unico ed inconfondibile che dal lontano 1476, per opera di un monaco fra Maniero Fasani, si ripete ad ogni settimana Santa.

Pur non avendo alcun legame con la storia ebraica siciliana, i Giudei sono gli eredi delle rappresentazioni scenografiche in voga nel Medioevo, il cui scopo era quello di ricordare al popolo il ruolo degli antichi Giudei nella passione di Cristo. Il popolo finiva quasi sempre per sfogare il suo sdegno in rituali ai danni dei giudei contemporanei. A San Fratello ancora l'usanza prevede che ogni Giudeo indossi un vestito scarlatto, calzoni con bande doppie bianche o gialle, suoni la tromba, agiti la disciplina, calzi le zampitte di pelle, code di animali e ricami stravaganti che si differenziano da un costume all'altro. Negli ambienti locali, nonostante certe forzate interpretazioni esterne, i Giudei non sono mai stati visti né paragonati a protagonisti del periodo carnevalesco.  

Invece oggi, con molta più scientificità sociologica è facile interpretare il fenomeno di San Fratello come legato a ragioni sociali, considerato che prima indossavano gli abiti solo i contadini, i pastori, i mandriani, gli allevatori in genere e non i ricchi proprietari terrieri o gli aristocratici che accettavano il ruolo di essere scherniti durante i tre giorni della festa con piccoli balletti o scherzi senza nulla di offensivo o di irriverente. Solitamente il Giudeo amico faceva solo qualche tintinnio con la disciplina, formata da un mazzo di catenine legate fra di loro da antiche monetine, portate alla mano sinistra.

Anche i costumi dei conquistadores erano rossi con ricche decorazioni a ricamo. Basti pensare alla manifestazione rievocativa della conquista spagnola che si svolge a Santiago de Atitlan (Guatemala). Viene spontaneo, a questo punto, chiedersi: dove sta la singolarità della festa di San Fratello ed è presto detto. Essa assomma elementi religioso-penitenziali e riti che si perdono nel tempo. Studiosi come il Cocchiara ed il Rubino sono concordi nell'ascrivere la   festa nel genere dei drammi Sacri, evolutisi dietro "la scomparsa del protagonista" Gesù che viene invece tenuto in grande considerazione attraverso i vari simulacri processionali sia semplici come il Crocifisso oppure composti come le varette, mentre la moltiplicazione dei rappresentanti Giudei altro non sono che i crocifissori. Si fa certo riferimento a     quando nel dramma, la figura centrale era il personaggio che rappresentava il Cristo, sostituito dopo il Concilio di Trento dalle statue, mentre i personaggi di corollario sono rimasti nella scena. Un appuntamento da non perdere per devoti, studiosi ed esperti di folklore e di tradizioni popolari.

                                                                                                

 - Articolo pubblicato sul periodico La Sentinella, Anno II - 2008

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