La caserma Ivan Ghitti di Cusano Milanino


Quindici anni fa nel corso di una cerimonia altamente significativa, alla presenza dei familiari del vice brigadiere dei carabinieri Ivan Ghitti, a Cusano Milanino, è stata intitolata una nuova caserma dell’Arma. E’ una ennesima testimonianza in territorio nazionale del grande ricordo e rispetto per le vittime di Nassirija. Infatti Ivan, giovane appartenente alla Benemerita è inserito fra gli eroi che per difendere i valori della pace ha sacrificato la propria vita. 

La madre di San Fratello emigrata nel milanese ha avuto due figli ed ha trascorso tutta la vita sacrificandosi tra la Sicilia ed il milanese. Adesso nell’entroterra della capitale economica, in una   cittadina di oltre 25 mila abitanti la intitolazione rappresenta un riconoscimento ed un attestato di stima dopo quello di San Fratello dove è stata intitolata una piazza. 

La caserma appartenente alla compagnia di Sesto San Giovanni non ha esitato a tale riconoscimento per il figlio degli emigrati. All’interno della struttura è stata collocata una foto mentre per tutti i passanti ed i visitatori è stata scolpita la motivazione della concessione della medaglia alla memoria del vicebrigadiere che trascorreva tutte le estati a San Fratello. 

La sua salma in forma solenne è stata traslata nel cimitero monumentale del centro dei Monti Nebrodi, meta costante di visitatori e sempre ricolma di fiori. La famiglia, i genitori, la sorella ed i parenti tutti residenti sia fuori perché emigrati che a San Fratello ed Acquedolci, ad ogni circostanza ed in maniera processionaria vanno sempre a rendere i dovuti onori all’eroico congiunto. 

Speriamo che in altre realtà territoriali come ha auspicato l'allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano, vengano ricordati i ragazzi della tragica storia di Nassirija, affinché la memoria non tramonti mai, nella cultura dei nostri tempi e nella voglia di attaccamento ai valori della patria, troppo spesso trascurati in nome di eccessi di modernismo.

Fonte: Salvatore Mangione - La Sentinella nr. 9 - Anno II, 2008

 

 

Commenti